MOSTRA MARION BARUCH | UN PASSO AVANTI TANTI DIETRO
A cura di Sergio Risaliti e Stefania Rispoli
Museo Novecento in collaborazione con Manifattura Tabacchi e Polimoda
Fino all’8 giugno | Edificio B11 e Edificio B6
Mercoledì – Venerdì
15.00 – 20.00
Sabato e Domenica
12.00 – 20.00
La mostra sarà sempre visitabile fatta eccezione per i giorni di lunedì e martedì
“Un passo avanti tanti dietro“, la retrospettiva di Marion Baruch, organizzata dal Museo Novecento, prende vita anche in Manifattura Tabacchi, offrendo un’immersione nell’universo artistico di una delle voci più affascinanti e cosmopolite del panorama contemporaneo.
Realizzata anche in collaborazione con Polimoda, e curata da Sergio Risaliti e Stefania Rispoli, la mostra presenta negli spazi in Manifattura alcune installazioni ambientali realizzate in tessuto, che l’hanno resa celebre in ambito internazionale.
Le opere nascono da scarti della produzione industriale tessile e giocano sul ritmo tra presenza e assenza, colore e trasparenza indagando il vuoto come spazio di libertà, un varco aperto sulle infinite possibilità dell’espressione artistica.
Dal 15 marzo all’8 giugno, l’esposizione dislocata tra il Museo Novecento e Manifattura Tabacchi ripercorre oltre sessant’anni di ricerca artistica, tracciando un viaggio nell’evoluzione di Baruch, capace di intrecciare materiali e significati con straordinaria sensibilità.
MARION BARUCH
Marion Baruch è nata a Timisoara nel 1929 da genitori di origine ungherese.
Da giovane si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bucarest, dove studia arte per un anno prima di trasferirsi in Israele e frequentare la Bezalel Academy of Arts and Design di Gerusalemme, seguendo i corsi del pittore e artista Bauhaus Mordecai Ardon. All’età di 24 anni tiene la sua prima mostra al Micra Studio di Tel Aviv, grazie alla quale vince una borsa di studio che le consente di viaggiare in ltalia. Dal 1955 studia all’Accademia di Belle Arti di Roma.
Baruch lavora all’intersezione tra arte e design, inizialmente con A.G. Fronzoni (1969-70) e successivamente con Dino Gavina, con il quale sviluppa due oggetti di design radicale (Ron Ron e Lorenz) appartenenti alla serie Ultramobile. Nepli anni ’90 inizia a firmare le sue opere con NAME DIFFUSION, marchio registrato alla Camera di commercio, attraverso cui realizza vari progetti e azioni come collettivo artistico.
Dal 1990 Baruch inizia a viaggiare spesso a Parigi, dove vive e lavora stabilmente dal 1998 al 2010. Insieme a diversi gruppi realizza progetti collettivi che affrontano criticamente temi come il femminismo, le nuove tecnologie, la migrazione e le questioni sociali. Tra questi: L’autre Nom (1994), Code your soul (l99ó) e Tapis volant (dal 2005 a oggi).
Dal 2011 torna a vivere e lavorare a Gallarate. Le sue opere recenti perseguono una ricerca dialettica tra arte e società. Utilizzando scarti dell’industria tessile, queste sculture in tessuto instaurano un dialogo tra due forze immateriali: spazio e memoria. In questo modo, l’artista affronta temi legati al corpo, al mondo della produzione e al consumo delle risorse.
Oltre ad essere stata esposta in istituzioni internazionali come il Center for Contemporary Art (Tel Aviv-Yafo), il Museo Nazionale d’Arte Contemporanea (Bucarest), il Centre Pompidou (Parigi) e molte altre, le sue opere fanno parte delle collezioni del Kunstmuseum Luzern, Mamco (Ginevra), Art Collection Roche (Basilea), Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Triennale (Milano), Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma), Museion (Bolzano), Gròninger Museum (Olanda), Turner Contemporary (Margate), Fri-Art Kunsthalle (Friburgo, Svizzera), Kunstmuseen Krefeld (Germania) e MA*GA (Gallarate).