Intervista a Gennaro Leone, senior curator di Boiler Room

Gennaro Leone e Amar Ediriwira hanno curato per Manifattura Tabacchi la realizzazione di Plastic Dream Exhibition, il primo progetto italiano per 4:3, piattaforma dedicata alla video arte e spin off di Boiler Room, leader internazionale della club culture. 

La mostra è stata inaugurata durante l’opening party di B9, il 21 giugno 2019, e si conclusa il 20 luglio con il fantastico Boiler Room Party: dj internazionali e talenti locali faranno vibrare B9 con i loro dischi, lo spettacolo è stato trasmesso in streaming sui canali di Boiler Room, portando Manifattura e suoi spazi in tutto il mondo.

“Everything we do is rooted in the energy of club culture and its ability to bring people together. Open dancefloors; where music, ideas and people meet.” Gennaro Leone

Come è iniziata la collaborazione con Boiler Room e cosa significa esserene il curatore?

Una carissima amica di Bleep / Warp Records mi introdusse con Raj, former head of music, e oggi dopo quasi 4 anni sono ancora qui. Fare il curatore per Boiler Room significa: tanti eventi, artisti, calls, email, viaggi, ‘lots of fun’ , ma tanto lavoro.

Come spiegheresti a tua zia cosa è Boiler Room? E 4:3?

Proprio settimana scorsa, cercavo di spiegarglielo. Utilizzando le stesse parole: Boiler Room e’ una compagnia che organizza eventi filmati in tutto il mondo e 4:3 è un nuovo progetto di Boiler Room per il mondo video. Soprannominato “il Netflix dell’underground”, la piattaforma esplora i temi di performance, identità, cultura giovanile e anti-establishment. Dal suo lancio a giugno 2018, 4:3 ha collaborato con artisti eterogenei come Flying Lotus, Holly Blakey, Janelle Monae, Charles Atlas, Jenn Nkiru, Ryuichi Sakamoto, Elijah Wood, Peaches, John Akomfrah e Leilah Weinraub.

I video sono stati scelti in base agli spazi? Qual’è stata l’idea di partenza della mostra?

Quando io e Amar, creative director di 4:3, abbiamo avuto l’occasione di vedere Manifattura, ci perdemmo subito nei suoi spazi immensi e industrial. La prima cosa che ci e’ venuta in mente fu “Let’s do a rave here!”. Quando tornammo a Londra, l’idea era quella di combinare le attività di Boiler Room & 4:3, avevamo tantissimi video sulla rave / sub-culture, che non avevamo mai avuto l’opportunità’ di proiettare, soprattutto nel formato in cui sono stati presentati a Manifattura Tabacchi.

Conoscevi Manifattura Tabacchi prima della collaborazione per Plastic Dreams?

Ne avevo sentito parlare da tanti amici fiorentini e trovavo molto interessante il loro progetto, ma solo sei mesi fa ho avuto il piacere di vederlo di persona ed e’ stato amore a prima vista con la location e il team.

Cosa ne pensi del progetto di rigenerazione di Manifattura Tabacchi?

Penso che sia un bellissimo progetto, di respiro internazionale. Il programma e’ serio, contemporaneo, inclusivo, non banale e c’è una situazione di condivisione e rispetto. Servirebbero più progetti come Manifattura Tabacchi in Italia.