Tirare le somme, In fuga dalla bocciofila

di In fuga dalla bocciofila

Spesso ci hanno domandato (e talvolta ci domandano ancora): maestri bocciofili, ma come è andata poi, questa cosa della Manifattura? Molte sarebbero le risposte possibili.

Potremmo dire che è stata un’esperienza che ci ha cambiati, una cosa simile ai viaggi in Pakistan negli anni Sessanta. Potremmo dire che ora siamo diversi: il collettivo di scrittori, questa entità anch’essa – come i viaggi in Pakistan – appartenente a un’epoca andata, è trasfigurato in associazione culturale. Siamo diventati adulti, ecco questa è la verità. Potremmo dire anche qualcosa sul lavorare col quartiere, sulle persone che non vanno in ferie ad agosto, sull’importanza dei cinema gratuiti, sulla cultura aperta a tutti, sulle realtà grandi che scelgono di lavorare con realtà piccole (grazie Manifattura Tabacchi ).

Tuttavia non diremo niente di tutto questo, faremo di meglio. Faremo, in sostanza, quello che fanno le aziende, le banche, le istituzioni importanti, i commercialisti, i sarti, gli studenti medi e, in sostanza, le persone i grandi. Forniremo, cioè, dei numeri. Eccoli qui.

Nell’estate 2019 In fuga dalla bocciofila ha realizzato per Manifattura Tabacchi 1 rassegna cinematografica dal titolo Partenze intelligenti e Controesodo, con 24 proiezioni per altrettante serate tra luglio e agosto.

La rassegna era suddivisa in 2 parti (ma forse questo si intuiva dal titolo, perdonateci) ciascuna composta di 12 film. Per progettarla ci sono voluti 5 mesi.

Sono stati realizzati 2 incontri con Manifattura Tabacchi, oltre che 1 cena di networking durante la quale 1 di noi ha bevuto 5 gin tonic. In aggiunta, sono state indette 35 riunioni interne, di cui alcune piuttosto utili e alcune meno.

È stato stilato 1 progetto in 3 versioni diverse, e 1 programmazione che è stata riscritta 4 volte causando 1 crisi di nervi (tranquilli, ora tutto a posto).

Poiché era finalmente giunto il momento (come si capisce, dirà qualcuno, che è arrivato il momento? Per noi – ne siamo convinti – è stato come per certi santi del Medioevo. Un’illuminazione, ecco), In fuga dalla bocciofila, ovvero 1 collettivo di 10 scrittori, è diventata associazione culturale, ovvero 1 ente senza fini di lucro composto di 1 presidente, 1 vicepresidente, 1 tesoriere, 1 segretaria e 6 soci. Per farlo è stato consultato 1 commercialista con 3 cognomi, con il quale si sono avuti 3 colloqui che verranno saldati in 2 tranche annue. È stato inoltre redatto 1 statuto, e sono stati acquistati 1 timbro e 1 libretto di ricevute.

Per farci largo nel dorato mondo della distribuzione italiana abbiamo consultato 5 enti esterni e con 2 di questi abbiamo collaborato. Abbiamo chiesto consiglio a 3 realtà del cuore (grazie Il Cinemino, Fondazione Stensen e Cineteca di Bologna) e a 7 amici preziosi la cui identità rimarrà un segreto.

Sono state redatte 97 email, di cui 12 non hanno mai ricevuto risposta, per un totale di 237 scambi.

Sono state fatte 115 telefonate ufficiali, di cui 23 da luoghi poco consoni, senza contare quelle interne.

È stato creato 1 gruppo WhatsApp che ha causato 1 litigio riguardante giustappunto i gruppi WhatsApp come fattore di degrado della società civile.

È stata fatta 1 trasferta (molto bella) per recuperare 1 film, gli altri 23 sono stati recapitati via posta. In attesa della consegna sono stati recitati 140 rosari, uno al giorno per ogni membro di In fuga dalla Bocciofila. Crediamo fermamente, tra l’altro, che i rosari in questione abbiano avuto un ruolo fondamentale per la buona riuscita dell’operazione, altrimenti non si spiega come l’abbiamo passata liscia per quelle 22.757 espressioni diciamo apotropaiche pronunciate nel processo.

Inebriati dalle novità abbiamo aperto 1 profilo Instagram (seguiteci, siamo bravi!), con cui abbiamo fatto 9 post e 120 storie (forse anche qualcuna di più, ma non lo sapremo mai perché non abbiamo ancora imparato a salvarle).

Dall’inizio della rassegna il nostro profilo Facebook, che avevamo già anche prima (almeno questo), ha registrato 180 like in più (qualcuno direbbe che avremmo dovuto promuovere i post, ma non l’abbiamo fatto), mentre all’evento virtuale hanno partecipato 1225 persone. Saremo antichi, ce ne faremo una ragione, ma usiamo comunque più Facebook che altre cose, e infatti abbiamo scritto 48 post per far pari con le 48 storie (ma anche qui, sul computo definitivo il mistero permane causa assenza di opzione “save”).

Per circa 1 mese 1 quartiere ha avuto 1 arena all’aperto con proiezioni quotidiane al costo di 0 euro. Abbiamo preparato 24 presentazioni, di cui almeno 7 quasi emozionanti. Ciascun membro di In fuga dalla bocciofila ha introdotto almeno 6 film, ma poi quasi tutti sono passati in Manifattura anche quando non era il loro turno perché di fatto avevano voglia di vedersi lo spettacolo (applausi).

Sempre dai membri di In fuga dalla bocciofila, sono state consumate al bar 200 birre, 40 whiskey e alcuni pezzi di pizza (molto buoni). Fuori conteggio gli shottini accidentali.

Il film si è piantato in 2 occasioni, entrambe risolte grazie a sangue freddo, ampio repertorio di barzellette e alle multinazionali del tabacco. In entrambe le occorrenze ciascun membro di In fuga dalla bocciofila ha perso 1 anno di vita per un totale di 20.

La rassegna ha avuto circa 4610 spettatori, che di fatto significa che era quasi sempre pieno, e se lo era un po’meno un giorno lo era un po’ di più quello dopo. Il puntiglioso dirà che il dato è impreciso, e che qualcuno, cioè, sarà venuto più volte e non sarà dunque da conteggiare come spettatore singolo. Ma non è forse vero che si muta ogni attimo, che non ci si bagna mai due volte nello stesso fiume, che nuove cellule sostituiscono senza sosta le vecchie e in sostanza, che non eravamo ieri le stesse persone che saremo domani?

Ci piace ricordare che 1 spettatore è venuto 24 volte (o forse erano 23 ma una vale doppio), e anche se, come dicevamo prima, non è certamente mai stato lo stesso, vorremmo comunque dirgli che vogliamo bene a ciascuna delle sue identità.

Grazie a Manifattura Tabacchi e a tutto lo staff tecnico e organizzativo per la fiducia, per il supporto e per il cortile pazzesco. È stato, non sappiamo dirlo meglio, bellissimo.

L’estate sta finendo, tra poco comincia la scuola, noi siamo in fuga.

in fuga dalla bocciofila

bio

In fuga dalla bocciofila è un collettivo di scrittori con base a Firenze che si occupa di cinema e narrazioni. Dal 2014 organizza rassegne cinematografiche ed eventi, cura pubblicazioni e gestisce il portale www.infugadallabocciofila.it, dedicato a esperimenti di scrittura e racconti legati al
cinema.

A Firenze In fuga dalla bocciofila collabora abitualmente con Alzaia Libreria, libreria Todo Modo e Ostello Tasso, mentre a Prato ha collaborato con Spazio AUT. Dal 2017 gestisce la programmazione filmica dello spazio estivo Light – Il giardino di Marte, con rassegne pensate per il quartiere. Ha pubblicato la raccolta di haiku cinematografici Fino all’ultimo haiku – 83 poesie, 83 film e una doppia selezione di racconti brevi dai titoli 16:9 e 4:3.

foto di Alisa Martynova

In fuga dalla bocciofila è: Carlo Benedetti, Leonardo Biancanelli, Giovanni Ceccanti, Salvatore Cherchi, Francesca Corpaci, Lavinia Ferrone, Simone Lisi, Ferruccio Mazzanti, Elisabetta Meccariello e Francesco Migliorini.