Workshop con Pantani-Surace: “Edelweiss – A bordo con i tacchi” 

Workshop con Pantani-Surace

“Edelweiss - A bordo con i tacchi” 

Per il workshop con gli artisti in residenza, il duo artistico Pantani-Surace disegna un progetto che parte da un evento ben preciso nella storia di Manifattura Tabacchi.

Il 3 marzo 1944 i partiti antifascisti organizzarono uno sciopero generale volto a coinvolgere le grandi aree industriali dell’Italia centro-settentrionale. Tra le industrie più grandi dell’area fiorentina, ad aderire fu proprio la Manifattura Tabacchi che si distinse come esempio di unità e coraggio. Lo sciopero iniziò infatti alle ore 13:00 quando due sigaraie, Marina e Valeria, staccarono l’interruttore generale della corrente che alimentava tutti i reparti lanciando il segnale dell’agitazione. In precedenza loro stesse si erano raccomandate con gli uomini che lavoravano in azienda di non esporsi troppo perché sarebbero stati in maggiore pericolo in caso di una possibile reazione da parte delle autorità. 

 

Rosse come il fuoco nel nero che sottrae le identità alla vista, violente e irregolari come tutti gli inizi, turbate e strette in bocca dalla paura. Il digrignare dei denti, generato dalla tensione e dalla rabbia, sostituì nelle orecchie il rumore dei macchinari.

 

Edelweiss – A bordo con i tacchi trae origine dallo spirito ribelle e collettivo di questo evento accogliendo tra l’altro un parallelo tra la Manifattura Tabacchi e la residenza d’artista 2019-2010. All’epoca dello sciopero infatti la maggior parte degli addetti era rappresentata da donne, così come gli artisti della residenza La meraviglia. Il progetto consiste nella realizzazione di circa 10 kg di pasta corta all’uovo. La pasta ha come forma un morso parziale, effettuato dai sei residenti e da Pantani-Surace. Il morso è stato rilevato con la cera da masticare per le registrazioni occlusali a uso odontoiatrico. Rilevato il morso, è stato calcato con il gesso per le impronte odontotecniche. Una volta indurito il gesso, gli artisti hanno così ottenuto dei veri propri calchi, dentro i quali pressare la pasta all’uovo, che così ha registrato l’impronta.

Una parte della pasta è stata consumata al pranzo finale dei tre giorni di lavoro. La parte restante, asciugata in un essiccatoio statico per pasta alimentare, sarà confezionata in pacchi da 250 gr e contenuta in un espositore idoneo nelle dimensioni e nel materiale. Successivamente, dalle otto forme di gesso, saranno ricavati degli stampi in bronzo; questi saranno dati in uso al punto di ristoro dentro Manifattura Tabacchi, Bulli & Balene, per poter realizzare alla richiesta un primo piatto di pasta fresca, con la possibilità di allargare l’iniziativa anche in altri luoghi di ristorazioni, esterni alla struttura.

 

L’evocazione del morso che dà la forma alla pasta è legata all’immagine del digrignare i denti e alla scelta di combattere per i propri ideali, qualcosa di emotivamente molto forte che ha a che fare con ogni inizio, tra la paura e l’adrenalina. Nel corso del pranzo, il morso di ciascuno si confonde poi con quelli degli altri, dando vita a una perdita delle identità individuali nel nome di un’identità collettiva, un’operazione che ricorda la situazione a Manifattura Tabacchi quando era in attività. Pantani-Surace sono particolarmente interessati al lato conviviale e familiare dell’ex fabbrica, così come alla manualità che caratterizzava tutta la produzione, e traslano tali elementi nell’universo dell’artista contemporaneo. Una volta terminata l’accademia, “bisogna mordere un po’”, come dice Giovanni Surace. L’artista deve portare con sé quella dose moderata di aggressività, mostrandosi disposto a relazionarsi in tutti i modi, partendo anche dal momento più semplice e conviviale e contemplandolo nella lentezza della quotidianità.

 

Il lavoro realizzato da Pantani-Surace e dai sei residenti offre la possibilità anche al mondo esterno di entrare in contatto con questi morsi, realizzando così le condizioni per un’arte realmente totale, relazionale e che potenzialmente non si esaurisce mai.