Librarti / Svolgere la propria pelle di Giuseppe Penone

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La rubrica di Living Room a cura della casa editrice Centro Di: proposte letterarie incentrate su analisi e racconto di libri d’artista, opere d’arte sotto la forma di volumi.

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corpo

Per il tema Corpo abbiamo scelto un libro d’artista di Giuseppe Penone, artista piemontese protagonista dell’Arte Povera.  

La ricerca di Penone, iniziata a metà degli anni Sessanta, è incentrata sull’uomo e sul suo rapporto con la natura. Attraverso i propri sensi, l’uomo conosce il mondo circostante e il suo funzionamento, scopre le leggi della natura che regolano accrescimento e decadenza dell’universo. La natura, percepita come un processo organico di mutazione della forma, diventa parte integrante delle sue opere.

Con opere come Alpi marittime (1968), il ciclo degli Alberi (dal 1969), la serie dei Gesti vegetali (dal 1984) Penone ha presentato azioni, documentate fotograficamente, tese a visualizzare e modificare i processi di crescita naturali. Nella lunga serie degli Alberi, con l’intenzione di “ritrovare gli alberi all’interno della materia”, l’artista scolpisce legni maturi, rimuovendo la parte più esterna e portando alla luce gli anelli di crescita della pianta fino a ritrovarne il cuore.

Anche il corpo umano e le sue relazioni con l’ambiente esterno sono oggetto della ricerca dell’artista, che lavora con fotografie, proiezioni, impronte e calchi di parti anatomiche in vari materiali. Il corpo viene trattato da Penone al pari di altri fenomenti naturali.

In Rovesciare i propri occhi (1970), serie di sette diapositive, l’artista viene fotografato mentre indossa lenti a contatto speculari su misura. Le lenti, pur privandolo del proprio sguardo, gli permettono di registrare obiettivamente immagini, riflettendo letteralmente l’ambiente circostante. Gli occhi, tradizionalmente specchio dell’anima, diventano qui il confine che separa il soggetto dall’esterno e al contempo riflette le immagini del mondo.

Svolgere la propria pelle

di Giuseppe Penone

Sperone Editore, Torino, 1971
a cura di Franco Mello
fotografie di Claudio Basso

Il libro d’artista che abbiamo scelto oggi, Svolgere la propria pelle (1971) viene realizzato proprio in questo periodo, in cui Penone inizia anche a esplorare diversi modi di documentare il suo lavoro, nonché le interazioni del suo corpo con la scultura.

Il volume nasce da una serie omonima iniziata l’anno precedente. 

Penone propone una dettagliata e sistematica lettura fotografica del proprio corpo. La riflessione, che verte come in molti suoi lavori sul rapporto tra l’individuo e l’ambiente che lo circonda, individua nell’epidermide umana la superficie corporale dell’io, che diventa linea di confine tra ciò che è dentro e ciò che è fuori, ma è anche trait d’union che, grazie ai suoi organi sensori, mette in reciproco dialogo il corpo e l’ambiente.

Penone ha registrato il confine del suo corpo con centinaia di foto scattate sovrapponendo una lastra di vetro sulla sua pelle.

La fotografia è per Penone mera testimonianza, strumento per riprodurre la realtà in modo freddo e oggettivo.

Nell’opera di Penone, l’attenzione dello spettatore viene posta sui dettagli che, pur esistendo da tempo, possono essere facilmente trascurati.  Portando la grandezza, così come la modestia e l’intimità, del materiale grezzo ma anche culturale in vari contesti, Penone solleva interrogativi sulla scultura e sulla sua essenza.

Giuseppe Penone

 

(Garessio, Italia 1947 ) . Vive ed opera a Torino, risiedendo periodicamente a Parigi dove insegna all’École des Beaux-Arts. L’opera di Penone ha varcato le porte dei più prestigiosi musei del mondo tra cui il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, la Tate Gallery di Londra, la Kunstalle di Basilea, lo Stadelijk Museum d’Amsterdam. Penone è uno dei maggiori rappresentanti del movimento dell’arte povera, durante gli studi conosce Giovanni Anselmo e Michelangelo Pistoletto, con i quali entra a far parte del movimento nel 1967. Da sempre sono gli alberi l’elemento centrale delle opere di questo artista che, nel tempo. Un rapporto, quello fra uomo e natura, di cui Penone è sempre stato affascinato.

CENTRO DI

Fondata a Firenze nel 1968 da Ferruccio e Alessandra Marchi e oggi diretta da Ginevra Marchi, la casa editrice Centro Di è specializzata nella pubblicazione di libri di storia dell’arte, architettura, arti decorative, fra cui cataloghi di mostre, monografie, atti di convegno, cataloghi di musei, riviste specialistiche.

Il lavoro editoriale è stato accompagnato per anni dall’attività libraria, attività, cessata nel 2004, che ha lasciato un archivio costituito da 20.000 titoli tra cataloghi di mostre, libri d’artista e riviste specialistiche pubblicati tra gli anni 60 e gli anni 80. Dal giugno 2018 il Centro Di apre Gallibreria, uno spazio dove vengono presentate mostre tematiche di libri da varie collezioni private, iniziando, in occasione dell’inaugurazione, con una mostra sui libri d’artista del proprio archivio e dell’archivio dell’artista Maurizio Nannucci. Nel 2018 ha ideato una nuova collana dedicata all’Italia, ‘XXI. Guide d’artista’, insieme ai curatori Alberto Salvadori e Giacomo Zaganelli. Sono inoltre edite dal Centro Di le riviste ‘Prospettiva’, in collaborazione con le Università di Siena e di Napoli; ‘OPD Restauro’, il bollettino annuale dell’Opificio delle Pietre Dure’; ‘Mitteilungen des kunsthistorischen Institutes in Florenz’ a cura dell’Istituto Germanico di Storia dell’Arte di Firenze; e ‘Rivista di Storia della Miniatura’, pubblicazione annuale dell’omonima Società Internazionale.

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