Workshop con Robert Pettena

workshop con Robert Pettena

Un-mappable zones for a de-colonisation of space and mind.
Moving towards a new way to understand these spaces.

robert pettena

la meraviglia talks

Workshop con Robert Pettena

Robert Pettena ha incentrato il workshop su una mappatura dei giardini storici fiorentini, con un progetto che intende riattivare i parchi attraverso numerose camminate. “Perdersi negli spazi dei giardini, farli rivivere in nuovi modi e alterare la percezione che si ha di loro. L’azione imparerà a vivere con i loro sensi all’interno dell’ambiente, leggendo il luogo diversamente e riattivando le meraviglie addormentate dei giardini storici.

Nel corso dei tre giorni, gli artisti insieme a Robert Pettena hanno visitato Villa La Quiete, Villa La Petraia e i giardini di Boboli e Demidoff, raccogliendo stimoli e suggestioni che ciascuno di loro tradurrà in un lavoro specifico, inserito all’interno di una più ampia mappatura di queste meraviglie consegnate dalla storia.

Dal XV al XIX secolo i giardini storici di Firenze e la campagna circostante erano spazi teatrali per l’intrattenimento e il piacere degli ospiti dell’alta società fiorentina. Erano una terra fantastica dove natura e tecnologia si univano per creare un viaggio simbolico che introduceva i visitatori alle idee filosofiche dei riceventi. C’erano grotte artificiali, giochi acquatici, statue e automi. I giardini venivano trasformati continuamente per offrire uno spettacolo ogni volta diverso di sorprese, e bellezza, servivano come scenario teatrale per attori, musicisti, acrobati e giocolieri di fuoco, che performavano spettacoli di ogni genere. Nel giardino Demidoff, per esempio, esisteva un intero sistema sotto terra che muoveva gli automi e controllava gli spettacoli acquatici al di sopra.

 

Il turismo di massa ha oggi accesso a questi giardini storici, considerati e trattati come l’ennesimo luogo, visitati brevemente, senza considerare il loro contesto storico. Tour organizzati trasportano vetture cariche di turisti da una città all’altra, fermandosi brevemente per visitare i maggiori siti, inclusi alcuni dei giardini storici, che sono oggi divenuti posti statici e immutati. Le persone vagano nei giardini senza alcuna idea del loro passato spettacolare.