Entrevue EXTRA / Intervista a Michele De Lucchi

Entrevue Extra

Michele De Lucchi

Ospite speciale del salotto digitale di Living Room, l’architetto e designer Michele De Lucchi, in dialogo con Caterina Taurelli Salimbeni, parla di ricerca e di responsabilità dell’architettura.

«Ho impostato tutta la mia vita di architetto, designer, artista, quel che sono, proprio sulla capacità continua di creare differenza.» 

Architetto e designer che ha realizzato progetti per le più importanti realtà istituzionali in Italia e nel mondo, Michele De Lucchi parla della responsabilità dell’architettura nei confronti del territorio, della riconversione degli spazi come opportunità per il Paese di salvare il proprio patrimonio storico, di educazione alla sostenibilità, ma anche di cosa è l’avanguardia oggi. 

 

Earth Stations: una nuova generazione 

Temi attuali e straordinari che si condensano nella sua più recente ricerca – portata avanti insieme ad AMDL Circle, cerchio interdisciplinare di innovatori e progettisti di cui è fondatore – quella sulle Earth Stations, protagoniste della recente mostra presso il Museo del Novecento realizzata grazie al sostegno di Manifattura Tabacchi

De Lucchi Earth Stations

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Spazi non definibili secondo un’unica funzione, “le Earth Stations sono luoghi di socialità nella quale si realizza una maniera diversa di stare insieme”, dove la creatività, le conoscenze e le competenze della persone vengono messe a sistema. Respirare un senso di vicinanza è oggi uno dei bisogni più urgenti che la l’architettura e la sua nuova frontiera, deve accogliere.

Che si tratti di un’azienda o di un museo, la progettazione dello spazio non può esimersi dal considerare l’incontro e lo scambio come elementi costituenti. In questo senso l’idea dietro alle Earth Stations è quella di una piattaforma che in maniera leggera, quasi volante, si adagia sul territorio vivendo e crescendo con esso. Un territorio che è sia sociale che naturale, perché non esiste la sostenibilità dell’uno senza l’altro. Ecco che si apre un’ulteriore direzione di ricerca su cui Michele De Lucchi sta lavorando, rappresentata dalle Education Stations. Fare educazione spazialmente implica allora educare le generazioni attuali e future alla sostenibilità sociale, naturale ed economica, parte dell’ossatura esistenziale dell’architettura e impegno a cui la comunità globale intera è chiamata.

Riconversione di spazi esistenti

 

Oggi nella concezione dell’architettura contemporanea gli spazi sono tutti disegnati per fare quello che devono fare, ma quando è così e diventano altro, non funzionano più. Invece la riconversione degli spazi è una questione fondamentale. Intervenire su spazi già esistenti è un modo non solo per preservare e salvare le architetture, ma anche per ricalibrare la distribuzione degli edifici sul suolo planetario. La maggior parte delle persone abita in città e quasi la totalità delle costruzioni avviene in città. Eppure, afferma l’architetto, la città è il brodo primordiale”, è network, incontro di conoscenze e affinché resti come tale, è necessario non eccedere nelle costruzioni. In questo senso l’Italia ha un vantaggio per la ricchezza del suo patrimonio storico e architettonico da riqualificare, ma anche una responsabilità a livello educativo rispetto al resto del mondo.  

Avanguardia ai tempi del XXI secolo

 

L’architettura e il design radicale sono un’eredità che Michele De Lucchi conserva e delle quali mantiene quello spirito di critica e libertà di creazione anticonvenzionale che gli permettono di essere sempre avanti, oltre i tempi. Più di ogni cosa è il fatto di non imporre la propria visione personale, ma di creare dei modelli nei quali tutti si sentano creativi. 

 

Essere creativi significa eccitare la creatività degli altri

 

Creare un’avanguardia oggi significa quindi fare rete tra diverse creatività, non tenerle isolate, ma, dal punto di vista architettonico, disegnando spazi che possano prevedere questa commistione di intenti, desideri, obiettivi. Luoghi non definiti da una sola funzionalizzazione, luoghi flessibili, luoghi di vita. 

Michele De Lucchi

Ritratto di Giovanni Gastel

Architetto. È stato tra i protagonisti di Alchimia e Memphis.

Ha disegnato arredi per le più conosciute aziende italiane ed europee. È stato responsabile del Design Olivetti dal 1988 al 2002. Ha realizzato progetti di architettura in Italia e nel mondo tra cui edifici culturali, direzionali, industriali e residenziali.

Per Deutsche Bank, Deutsche Bundesbahn, Enel, Poste Italiane, Hera, Intesa Sanpaolo, UniCredit e altri Istituti italiani ed esteri ha progettato ambienti di lavoro e corporate identity.

Ha sviluppato importanti progetti di hôtellerie a Tbilisi (Georgia), a Pechino (Cina), sul complesso del Rokkō-san (Giappone) e in varie parti d’Italia. Ha disegnato edifici e sistemi espositivi per musei come la Triennale di Milano, il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Neues Museum di Berlino e le Galleria d’Italia a Milano.

Nel 2000 è stato insignito della onorificenza di Ufficiale della Repubblica Italiana dal Presidente Ciampi. Nel 2001 è stato nominato Professore Ordinario presso lo IUAV a Venezia. Nel 2006 ha ricevuto la Laurea ad Honorem dalla Kingston University.

Dal 2008 è Professore Ordinario presso la Facoltà del Design al Politecnico di Milano e Accademico presso l’Accademia Nazionale di San Luca a Roma. Nel 2018 è stato direttore della rivista “Domus”.

Michele De Lucchi è fondatore e parte di AMDL CIRCLE, un cerchio interdisciplinare di progettisti innovatori. Dal 2018 la ricerca di AMDL CIRCLE si concentra su Earth Stations, una nuova tipologia di edifici che utilizzano le conoscenze umanistiche e tecnologiche per favorire le relazioni umane.

AMDL CIRCLE

caterina taurelli salimbeni

 

Caterina Taurelli Salimbeni (Roma, 1992) è curatrice, scrittrice e giornalista. Si laurea nel 2017 in Gestione dei beni culturali presso l’Università Bocconi di Milano con una specializzazione in arte contemporanea e cinema presso l’HEC di Parigi.

Collabora con la redazione di Inside Art e ha co-curato le mostre delle ultime edizioni del Talent Prize nel 2017, 2018 e 2019. Ha lavorato in diverse gallerie d’arte a Cape Town, Roma e Venezia. Attualmente è curatrice dei progetti d’arte contemporanea di Manifattura Tabacchi a Firenze.