TOAST ad ArtVerona

Cit. “Qui ci si dedica a piccoli disegni, che sono tutto quello che di più spontaneo e gioioso c’è. Sono piccoli miracoli, niente che nascerebbe altrove o nella singolarità dello studio.”

Dal 11 al 13 ottobre TOAST Project Space ad ArtVerona nella sezione i10 | Spazi Indipendenti

Dal 11 al 13 ottobre TOAST Project Space, nel contesto della 15esima edizione di ArtVerona, si è aggiudicato uno stand nella sezione i10 | Spazi Indipendenti. Il progetto presentato per l’occasione: la Scuola di Santa Rosa.

La 15esima edizione di ArtVerona si è presentata con una proposta bilanciata tra scoperta e tradizione, confermando un’attenzione sempre più orientata alle realtà maggiormente attive e prolifiche del panorama artistico nazionale. 150 stand, suddivisi tra due padiglioni, uno dedicato all’arte moderna e uno al contemporaneo. Nel secondo hangar, 14 spazi indipendenti, selezionati da tutta Italia, hanno danno vita all’area più vitale ed energica della manifestazione.

 

Per la decima edizione di i10 | Spazi Indipendenti, la call ideata da Cristiano Seganfreddo è stata dedicata al tema ‘Release‘. Le forme espressive e linee di ricerca sono le più varie. Si passa dai linguaggi contemporanei che usano il suono come mezzo espressivo, come Almare e Radio Project London, alla messa in scena di un mercato parallelo che mette in vendita i beni della mente come Bite The Saurus; dallo spazio temporaneo del collettivo curatoriale che è CampoBase al riadattamento del formato dei CRITS all’ambiente fieristico di CASTRO, fino ancora alla progettazione di attività innovative sull’approccio scientifico alla ricerca artistica proposto da Numero Cromatico, solo per citarne alcuni.

Tra di loro, TOAST Project Space si presenta sotto una veste diversa dalla sua dimora in Manifattura Tabacchi: dissolte le quattro pareti in vetro, compaiono un tavolino di legno e un gruppo di pittori intenti a dipingere sui loro quaderni. D’altronde, è proprio la dimensione camaleontica e maieutica a essere la forza latente di TOAST. Fondato da Stefano Giuri nel corso del primo ciclo delle Residenze d’Artista, lo spazio ha la nobile vocazione di dare agli artisti di nuova generazione uno luogo libero da limiti formali e imposizioni. La presenza di TOAST a Verona dimostra la potenza di tale identità. In Manifattura Tabacchi TOAST ha cambiato aspetto a ogni intervento artistico: da luogo chiuso e appannato (CUORE, Rebecca Moccia), a dimora di guardiani immaginari (NOW NOW, Marco Ceroni), da lago di cigni domestici (SWAN LAKE, Guendalina Cerruti) a temporary shop di un’etichetta discografica softporno (FACCIATOSTA RECORDS, Enne Boi).

 

 

 

 

Alla fiera d’arte moderna e contemporanea di Verona, TOAST diventa la scuola libera di disegno di Santa Rosa. Fondata nel 2017 da Luigi Presicce e Francesco Lauretta, la Scuola di Santa Rosa è, come TOAST, un luogo dove non si pongono condizioni all’espressione e alla creazione. È libera, aperta a tutti e non si insegna nulla. Ci si dedica a piccoli disegni, che sono tutto quello che di più spontaneo e gioioso c’è: piccoli miracoli, niente che nascerebbe altrove o nella singolarità dello studio. I 4m² di TOAST in Via delle Cascine 33 qui aumentano leggermente, e l’arte si espande lungo tutto il muro, verso l’alto, verso i lati, quasi invade gli stand accanto, e questo muro fatto di disegni, colori, scambi, idee diventa espressione tattile della magia che si instaura attorno a un semplice tavolino di legno. D’altronde la storia dell’arte è ricca di esempi di arte nata nella condivisione e informalità dei caffè. Di queste interazioni TOAST si nutre per dar vita a scenari e installazioni ogni volta differenti, attraverso il dialogo tra lo spazio, il contesto e l’artista.

Ciò che è nato all’interno della sezione i10 di ArtVerona è il riflesso diretto di una realtà che sta prendendo forma in Italia, sia a livello numerico, considerata la crescente diffusione degli spazi indipendenti, sia a livello qualitativo. In questo contesto, Firenze rappresenta la punta di diamante di un fenomeno meraviglioso. Curatori, giornali, critici, ogni voce del mondo culturale e non, ha per lungo tempo contestato l’immobilità della città e la sua impermeabilità al contemporaneo. Non è più così. Menzionare Manifattura Tabacchi è quasi scontato, questo polo culturale che prende vita e si nutre della creatività del luogo per restituire un’alternativa ricca e sperimentale all’offerta istituzionale della città. A Firenze la spinta verso il contemporaneo viene dal basso: sono i giovani artisti che finita l’accademia si aggregano in collettivi, trovano il loro spazio, creano una loro proposta. È un’energia che preme per venire fuori, e di cui Manifattura Tabacchi, attraverso TOAST, le Residenze e tutto quello che verrà, si fa centro di attrazione. TOAST Project Space è una rappresentazione tattile e in miniatura di questo fenomeno: non contano le dimensioni, basta uno spazio, di qualsiasi tipo, l’unica regola è una: non averne.

 

Non è un caso che tutto questo sia stato colto anche in un contesto diverso dal luogo in cui TOAST è nato. La fascinazione data dalla creazione in presa diretta, che poi ha una presa diretta sulla contemporaneità, ha colpito galleristi, visitatori, curatori, giornalisti e collezionisti. Artribune ha segnalato lo stand tra i migliori di tutta la fiera, e risulta l’unico spazio indipendente a essere stato segnalato. Collezionisti e galleristi, non solo affini al target degli indipendenti, ma anche e soprattutto i provenienti dal padiglione moderno ed established, si sono affacciati con grande interesse a questa realtà in fermento, perché dimensione in potenza, che contiene in sé i semi per far nascere grandi cose.