Cosa può un corpo? Parte 1: Confine

giovedì 2 luglio

19:30-21:30

 

TALK e PERFORMANCE 

a cura di PHASE

in collaborazione con NAM

Cosa può un corpo? è un progetto di ricerca e un tentativo di riflessione attorno all’idea di corpo in quanto essere pensante e capace di agire. Si sviluppa in una forma ibrida di audio-conferenza: una regia live restituisce all’ascolto interventi di numerosi artisti, filosofi e musicisti, letture, interventi audio, musica, field recordings in un continuum spazio temporale pensato per gli spazi esterni di Manifattura Tabacchi. Nessuna dicotomia artista/pubblico, lo spazio di fruizione e di azione coincidono. Tutti i corpi che attraversano lo spazio di Manifattura nelle due ore di durata della performance si equivalgono: ognuno potrà dare la propria risposta. Cosa può un corpo? è composto da due sottoinsiemi intersecati in un unico punto, il corpo: Confine e Relazione. Il Confine sarà il soggetto della prima parte del lavoro di giovedì 2 luglio, mentre Relazione sarà la seconda parte prevista per il 23 luglio. Entrambe le serate saranno trasmesse in diretta streaming su www.fangoradio.com.

 

L’accesso è contingentato in osservanza delle misure adottate dal Governo italiano in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Cosa può un corpo? Porsi questa domanda, oggi, è necessario per comprendere e poter superare il presente: uno stato futuro dell’essere è possibile quando è inscritto nel presente. La condizione in cui è costretta la società contemporanea, l’assoggettamento a regole imposte, rende precaria la congiunzione tra corpi, mentre la connessione tra cervelli (spenti) è diventata permanente al punto da sostituire la vita con la sua proiezione su uno schermo. Per uscire da questa condizione è necessario conoscere ciò di cui si è capaci e conoscere l’orizzonte delle possibilità. Possibile è quello che non è impossibile; è quello che non è destinato necessariamente a esistere e al tempo stesso non è necessariamente destinato a non esistere: siamo noi, attraverso il pensiero, ad attuare o no una possibilità.

 

Giovedì 2 luglio

Parte 1: Confine

Il compito dell’azione politica consiste proprio nel fabbricare un corpo, nel metterlo a lavoro, nel definirne le modalità di produzione e di riproduzione: creare un ingranaggio del sistema. Le tecniche di governo biopolitico si sono diffuse a tal punto da diventare una forza orizzontale e tentacolare, attraversando la totalità del territorio e penetrando infine nel corpo individuale. Le biopolitiche attuano una trasformazione costante della nostra soggettività in una direzione che ci rende vulnerabili a nuovi tipi di psicopatologie collettive e soggetti ad un continuo controllo. Il corpo è diventato il nuovo territorio all’interno del quale si esprimono le violente politiche di frontiera che abbiamo progettato e testato da anni sugli altri e che hanno assunto la forma di misure di barriera e di guerra al diverso. Oltre ad essere un involucro visibile che avvolge, protegge il corpo e lo separa dall’ambiente, la pelle è un’interfaccia vivente attraverso la quale ci rendiamo conto che esiste un mondo fuori da noi. La nostra pelle è diventata un nuovo confine.

PHASE

 

Il collettivo PHASE è un progetto artistico e curatoriale indipendente, con base a Prato.
Si identifica in una proposta di arte-totale effimera, privilegiando la cifra espressiva dei suoi componenti, legati all’unisono da un’istintiva comunione d’intenti: la coscienza di vivere un continuo presente.
L’obiettivo predominante di PHASE è allargarsi e diffondersi organicamente, scoperchiando nuovi vasi di Pandora per svelare una realtà già preesistente.
La necessità si delinea sul diritto-dovere di prendere coscienza, in campo artistico e sociale, del momento storico attuale, riconquistando un futuro negato, riappropriandosi del presente.
Phase è un indecifrabile contenitore di linguaggi artisti contemporanei che usando come pretesto la musica elettronica e la club culture cerca di proporre qualcosa che faccia riflettere, ballare, illuminare, incuriosire ciò che gli sta intorno, ponendo l’attenzione su tematiche politico-sociali che caratterizzano la società contemporanea.

 

ppphhhaaassseee.com

NAM –  Not A Museum è la piattaforma d’arte contemporanea di Manifattura Tabacchi, basata sul principio dell’interdisciplinarità tra le arti e sul coinvolgimento della comunità. Per il programma estivo propone una serie di appuntamenti con artisti e collettivi legati ai linguaggi della performance, del suono, della danza e della poesia. 

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