Plants Dub - Musica interspecie

Live set
23:00

Plants Dub connette musica elettronica e ricerche di bioacustica. Attraverso campionamenti e sintetizzatori, Plants Dub crea una comunicazione inter-specie realizzando uno scambio sonoro uomo-pianta in piena regola. Ricerca botanica e sperimentazione musicale sono le due anime di Plants Dub, un progetto che connette i ritmi ipnotici del dub con le teorie della bioacustica creando uno scambio musicale uomo-pianta in piena regola.

Il live set Musica Interspecie di Plants Dub è presentato all’interno del festival God is Green.

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Plants Dub ribalta la visione antropocentrica per materializzare, attraverso il suono, le melodie prodotte da specie vegetali e renderle contemporanee alle sonorità ipnotiche del dub. Plants Dub è anche una riflessione sul paesaggio sonoro e un archivio digitale in progress che può esprimersi attraverso la produzione di brani musicali, ricerche teoriche, progetti installativi, perfomance.

 

Il progetto Plants Dub nasce dalla collaborazione tra Maria Teresa Santoro, storica dell’arte e lighting designer; e il dj Francesco Andriani De Vito, in arte Dubin.

 

Tra ricerca scientifica e sperimentazione sonora

 

Plants Dub parte da un dato di fatto: le piante emettono vibrazioni. Queste frequenze, dovute alla circolazione di liquidi e acqua raccolta dalle radici, non sono percepibili dall’orecchio umano: viaggiano nello spettro infrasonoro. Utilizzando un sintetizzatore – il dispositivo Music of the Plants – Plants Dub capta questo ritmo naturale per trasformarlo in potenziale espressivo. Crea di fatto una comunicazione inter-specie che si gioca tra basi elettroniche e partiture naturali, tra effetti hardware e tempi linfatici. Negli output a cui dà vita si rintraccia una forma di allineamento, di sincronizzazione tra due forze creatrici. Plants Dub realizza un featuring, un processo collaborativo uomo-pianta, in cui visione antropocentrica non ha il sopravvento sulla sfera vegetale: al contrario ne riconosce l’apporto creativo al punto tale da co-firmare gli output.

 

In Plants Dub ricerca scientifica e sperimentazione artistica rappresentano le due anime di una visione olistica. Il progetto concretizza una forma di comunicazione: è la sonorizzazione di un feedback tra organismi viventi. In questa fase di avvio Plants Dub ha interagito con un’orchidea della specie Phalenopsis e una palma della specie Phoenix Canariensis, titolo del brano e dell’omonimo videoclip di lancio realizzato grazie al supporto di No Finger Nails. A partire dal 2019 rilascerà sui canali digitali nuove ricerche e featuring con la possibilità di ramificare il percorso per accogliere contributi e spunti di riflessione dalla comunità scientifica e creativa.

 

Il progetto musicale

 

Ipnotico, minimal, organico: è il suono di Plants Dub. Sotto questo cappello in cui ricerche di bioacustica e visione olistica si fondono, c’è spazio per la sperimentazione musicale pura. Plants Dub rilascia nel web ricerche in forma libera spaziando dai brani originali a campionamenti, dai videoclip a tracce audio, dall’installazione alla performance. L’obiettivo è la creazione di un archivio digitale di ritmi naturali che possano restituire l’infinita varietà della biosfera.

 

Plants Dub gioca sul ritmo e sulla contemporaneità di un processo di co-creazione. Si allinea sui BPM (battiti per minuto) e crea un ponte comunicativo tra organismi viventi: umano, alle prese con hardware e componenti elettroniche; e vegetale, che risponde a questi stimoli con vibrazioni linfatiche. Attraverso l’utilizzo di un sintetizzatore, i suoni di risposta delle piante alle basi musicali si traducono in Plants Dub con un suono facilmente distinguibile nelle tracce. Si assiste così ad un fenomeno di reciprocità, in cui il meccanismo della ripetizione tipico del dub crea un ambiente favorevole per stimolare il potenziale espressivo delle piante. Il risultato è tutt’altro che cerebrale: le musiche di Plants Dub sono l’esito di un’operazione armonica e del perfetto equilibrio tra le parti.

 

Plants Dub non è solo un progetto. È anche un duo. Risponde ai nomi di Maria Teresa Santoro, storica dell’arte e lighting designer; e Francesco Andriani, dj e producer, autore delle basi elettroniche e dei campionamenti ritmici. Plants Dub è prima di tutto un canale: resta aperto e ricettivo alle declinazioni e alle forme che questa sperimentazione può portare allargando l’invito alla comunità creativa e scientifica. In questa direzione va letto anche Phoenix Canariensis, il videoclip realizzato dal duo in collaborazione con No Finger Nails, che lancia il progetto sulle piattaforme digitali diventando espressione delle molteplici forme in cui può esprimersi. Il binomio brano musicale-videoclip rappresenta solo uno dei variegati output in cui si manifesta questo progetto artistico espanso per natura. Per questo motivo Plants Dub predilige il web: nasce come progetto online, parla inglese e intende dar vita ad una comunità digitale che a qualsiasi latitudine ne condivide la filosofia.

 

Gli autori

 

Plants Dub è il progetto artistico dell’omonimo collettivo con sede a Lecce – Italia, formato da Maria Teresa Santoro storica dell’arte e light designer, Francesco Andriani De Vito in arte Dubin dj e producer, e Andrea Presicce in arte No Finger Nails dub master e producer. In Plants Dub collaborano in forma osmotica: lavorano per interscambi di competenze per dare vita a una piattaforma di ricerca ibrida in cui i confini tra ambiti scientifici ed artistici si confondono.
Il progetto connette i ritmi ipnotici del dub con le teorie della bioacustica creando uno scambio musicale uomo-pianta in piena regola; Plants Dub ribalta la visione antropocentrica per materializzare, attraverso il suono, le melodie prodotte da specie vegetali e renderle contemporanee alle sonorità ipnotiche del dub. Plants Dub è anche una riflessione sul paesaggio sonoro e un archivio digitale in progress che può esprimersi attraverso la produzione di brani musicali, ricerche teoriche, progetti installativi, perfomance.
Plants Dub parte da un dato di fatto: le piante emettono vibrazioni. Queste frequenze, dovute alla circolazione di liquidi e acqua raccolta dalle radici, non sono percepibili dall’orecchio umano: viaggiano nello spettro infrasonoro. Utilizzando un sintetizzatore – il dispositivo Music of the Plants – Plants Dub capta questo ritmo naturale per trasformarlo in potenziale espressivo. Crea di fatto una comunicazione inter-specie che si gioca tra basi elettroniche e partiture naturali, tra effetti hardware e tempi linfatici.