Gioele Pomante
Gioele Pomante
(1993 - Pescara, Italia)
Iscritto all’ultimo anno all’Accademia di Belle Arti di l’Aquila. Ha studiato presso ArtEZ School of Art ad Arnhem in Olanda (2016-17). Nel 2018 è residente e collaboratore presso ULTRASTUDIO Artist Run Space di Pescara. Attualmente termina gli studi presso IPL Escola Superior de Artes e Design e Caldas da Rainha in Portogallo.
Utilizzando diversi media, principalmente installazioni e video-performance, si interroga sulla condizione esistenziale dell’uomo e il suo rapporto col tempo, tentando di esplorare la natura stessa dell’esistenza, le sue contraddizioni e i suoi valori. Con un particolare interesse all’Universo fisico in relazione con l’individuo.
Tra le sue mostre recenti: Psychogeographic Mapping Research a brief approach of travel roads and mental spheres – ArtEZ institute of the Arts, Arnhem (2016); “Non contate sul mio passaggio” collettiva a cura di Enzo De Leonibus, Museolaboratorio-ex manifattura tabacchi, Città S.Angelo (2018); XIII Premio Nazionale Delle Arti, Palermo (2018).
Residenze: Ritratto a_mano3.0 con Gianni Caravaggio, a cura di Giuliana Benassi organizzato da Angelo Bucciacchio e Giuseppe Pietroniro, Caramanico (2016). Tra i performer nell’opera di Allora & Calzadilla, Revolving Door, Museo d’Arte Contemporanea di Arnhem (2018).
Residenza d'artista
2018-2019
progetto triennale Manifatturanaturacultura
La Cura

Faces
anno: 2019
materiali: gesso e spray
dimensioni: 450x210 cm
Una materia rigida e pure dinamica, trasforma. Luoghi immaginari, mondi altri.
Calchi di superfici plastiche interne che diventano paesaggi plastici esterni, proiezione di un moto interiore. Interno ed esterno, paesaggi universali e pure intimi. Micro e Macro cosmo si incontrano, dialogano. Luce e ombra, tensione superficiale, proiezione di paesaggi intimi in costante mutamento emotivo, alterazioni atmosferiche esterne e intime, dove il fuori e il dentro arrivano a confondersi.
Parte di un universo infinito, abitiamo e siamo abitati. Soggetti del tempo che trasforma le cose. Luoghi vissuti o paesaggi lontani e solitari, territori sconosciuti dove poter immaginare o sperare nuovi inizi. Qui ci incontriamo, sulla pelle delle cose.