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Max Mondini
Max Mondini vive e lavora tra Civitella in Val di Chiana (AR) e Milano.
Nel suo lavoro l’opera d’arte diviene un attivatore, una forma comunicativa che richiede un approccio visivo non legato in prima istanza a una giustificazione di pensiero.
Come spiegato dallo stesso artista i suoi lavori «sono da esperire, liberi di non trovare una collocazione nei nostri punti di riferimento culturale. Lo scopo è quello di attivare l’emotività e come conseguenza il pensiero, ma non di indirizzarlo. Essi impongono una nuova percezione attraverso le forme, mettendo in moto reazioni nello spettatore e lasciando il resto ad ognuno di noi.» L’opera è quindi libera di prendere strade del tutto impensate. Svuotata di ogni riferimento culturale esplicito essa diventa un oggetto in continua determinazione.
Formatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano) e l’Accademia di Firenze, il suo lavoro si divide tra l’attività artistica e la professione di Art Advisor presso gallerie, collezioni e musei italiani e stranieri. Nel 2015 diventa Office Manager dello Studio Alberto Garutti, riprendendo la sua attività espositiva nel 2017. Ha partecipato a mostre e residenze in gallerie, spazi indipendenti e musei, tra i quali ricordiamo: Palazzo Re Enzo (Bologna, 2011), Palazzo della Triennale (Milano, 2012), Effetti Venturi, Museo del Novecento (Milano, 2013), Palazzo Tresoldi (Bergamo, 2014), maXter, Museo Villa Croce (Genova, 2015), Fondazione Lanfranco Baldi (Pelago, 2019), TOAST Project Space (Firenze, 2020) Centro per l’Arte Contemporanea Museo Luigi Pecci (Prato, 2020) e La Portineria PAC (Firenze, 2020).