ARNIA

installazione acustica-visiva
di Andrea Cavallari
Inaugurazione sabato 15 settembre, 18:00
Talk con l'artista domenica 16 settembre, 17:00

Il suono di 50.000 api nell’installazione di Andrea Cavallari alla Manifattura Tabacchi per GOD IS GREEN

il festival

Un suono continuo, strepitoso e frastornante al contempo è diffuso negli spazi della nuova Manifattura Tabacchi: si tratta di ARNIA, l’installazione dell’artista e compositore Andrea Cavallari. È il suono intensificato di circa 50.000 api contenute nel piccolo ambiente cubico di un’arnia di cristallo.

Il ronzio degli insetti è capace di portare a stati mistici; vi è stata, infatti, individuata la frequenza di 432Hz, ossia la nota LA che sta alla base di tutto il sistema musicale occidentale e che, inoltre, richiama il classico suono primordiale AUM (Om). Così dapprima è un’azione di purificazione interiore a permettere di entrare in sintonia con la visione della fonte sonora e con l’opera tutta.

La scoperta di tanti piccoli esseri viventi (o di un solo “essere” come sono gli animali eusociali) ammalia. Le api operano com’è nella loro natura: creano inconsapevolmente giochi di forme e di luce, catturando lo sguardo dello spettatore che cerca affascinato di seguire la moltitudine di traiettorie in quel microcosmo di perfezione così lontano da quello umano.

L’ape, grazie all’azione artistica di Andrea Cavallari, si impone per la prima volta con tanta forza all’uomo. L’artista-compositore richiama ai suoi simili l’importanza di quegli esseri, piccoli e grandiosi, fragili ma insostituibili nell’ecosistema terrestre.

L’opera in tal modo si fa denuncia della progressiva scomparsa delle api dal pianeta. Negli ultimi dieci anni quasi un terzo della popolazione mondiale delle api si è estinto; oltre la metà negli Stati Uniti e in Europa. Tra le moltissime cause la principale è l’uso scellerato di pesticidi e concimi chimici in agricoltura. Un problema che non riguarda solo gli animalisti: le api sono infatti l’unico e il più efficace mezzo di impollinazione e, con la loro scomparsa, scomparirebbe anche buona parte della flora terrestre e quindi la condizione minima per la vita dell’uomo.

ARNIA è quindi un’operazione artistica dirompente contro la logica dominante, quella dell’uomo che si erge superbo sul mondo, è un invito alla ricerca della dimensione naturale presto dimenticata e un invito a scendere – per elevarsi – a contatto con gli animali, le piante e la natura. È in definitiva un inno alla vita.

“Vivo delle prestazioni altrui dando a mia volta qualcosa in cambio, in una reciprocità di rapporti meravigliosamente osservabile in un organismo fisiologico fluido come l’arnia.” Joseph Beuys